martedì 23 dicembre 2008

Primo Post di una nuova serie



















Ritorno nel web dopo moltissimo tempo...mi sono perso un attimo nel cammino della vita cercando di ritrovare la strada...cosa che, grazie a Dio, sono riuscito a fare...trovare la strada...non è semplice, nè facile...è dura e lunga...ma alla fine carica di soddisfazioni...Ciao e Bentornato.


Il mio primo articolo serio per il giornalino della Guardia...Ciao


Dev'essere necessario un grande coraggio per donare a molti quel che spesso non si dà che all'amato. (Anaïs Nin)
Come ogni giorno, seduto alla scrivania dell’ufficio, rubi qualche minuto al tuo lavoro per scorrere velocemente, su internet le agenzie di stampa, le notizie politiche, la cronaca, lo sport (rigorosamente calcio). Poi qualcosa ti attira, un piccolo articolo nascosto fra mille altri. Parla di una donna anziana che, con grande temperamento, si oppone al ladro che cerca di scipparla al punto che questo è costretto a scappare. “Che coraggio…!”, pensi tra te e te. Coraggio. Parola che ha mille significati, parola facile da dire ma difficile da vivere. Ti resta in testa e non ti molla per tutta la giornata. Alla sera arrivi a casa, accendi la tv. Due suore di una comunità religiosa, che conosci bene, sono state rapite dalla loro missione nella difficile terra del Kenia. “Ci vuole un bel coraggio a rapire due persone che fanno solo del bene…!” pensi fra te e te. Di nuovo quella parola! Prendi il vocabolario: “Il coraggio è la virtù umana, spesso indicata anche come fortitudo o fortezza, che fa' si che chi ne è dotato non si sbigottisca di fronte ai pericoli, affronti con serenità i rischi, non si abbatta per dolori fisici o morali e, più in generale, affronti a viso aperto la sofferenza, il pericolo, l'incertezza e l'intimidazione.” Chi ne è dotato…!?! nel mago di OZ si legge: “Il leone: Che cos'è che di un misero fa un re? Il coraggio! Quale portento fa una bandiera sventolare al vento? Il coraggio! Chi rende ardita l'umile mosca nella foschia fosca nella notte losca... e fa sì che un moscerino la paura mai conosca? Il coraggio! Perché l'esploratore non teme l'avventura? Perché ha coraggio! Perché quando è in pericolo non prova mai paura? Perché ha coraggio! Perché Riccardo Cuor di Leone metteva i suoi nemici in apprensione? Che cosa aveva lui che io non ho?”. Da dove viene il coraggio, dove nasce…? L’immagine delle due suore, che non conosci, è lì fissa nella tua mente. È da loro che partono e prendono forma i tuoi pensieri. Alla vita vissuta al fianco dei poveri più poveri. Dei sorrisi che, eternamente, illuminano i loro visi anche in mezzo allo schifo degli SLUMS africani o all’inferno delle BIDONVILLES brasiliane, ovunque l’uomo abbia meno di zero, qualcuno come loro c’è. Che coraggio…! In cuor tuo pensi di intuire da dove viene tutto quella forza…vivere in una comunità dove la preghiera è sopra ogni altra cosa, dove la Parola di Dio, la sua lettura, il suo studio, sono al di sopra di ogni attività, per quanto umana e caritatevole possa essere, e anzi ne sono il motore dalla benzina inesauribile, ha decisamente aiutato, una formazione legata al rapporto stretto tra pregare e fare è stato, ovviamente, importantissimo. Ma c’è qualcosa di più. Perché ci vuole veramente un gran coraggio ad inginocchiarsi di fronte ad un tozzo di pane, per quanto benedetto, ed essere sicuri, al di là di ogni ragionevole dubbio e contro ogni teoria scientifica, che quello sia il corpo del Cristo, morto e risorto. Ci vuole coraggio per leggere, rileggere, pregare Dio che ti renda comprensibile ogni giorno di più ciò che studi da una vita e che, un domani, ti verrà chiesto di rendere concreto con i poveri, ovunque e chiunque essi siano. Ti tuffi su internet, viaggi in rete alla ricerca di informazioni e trovi una bella frase:”Una visione chiara del possibile e dell'impossibile, del facile e del difficile, delle fatiche che separano il progetto dalla messa in opera, basta a cancellare i desideri insaziabili ed i vani timori: da questo, e non da altro derivano la temperanza ed il coraggio, virtù senza le quali la vita è solo un vergognoso delirio. (Simone Weil)”. La chiarezza degli intenti, del progetto che Dio ha su di te è un dono che non sai se mai avrai occasione di capire. Certo che con il conforto della presenza costante di Dio al tuo fianco dovrebbe tutto essere facile. Eppure. Ci vuol coraggio ad essere coerenti fino in fondo, fino al sacrificio della vita. Non pensi al martirio. No. Pensi alle motivazioni che spingono una persona a legarsi per tutta la vita a Dio. Non necessariamente preti o suore, anche laici impegnati nel difficile compito di portare (con coraggio) la parola di Dio nella propria vita di tutti i giorni; e, detto così, non ci sarebbe neanche niente di difficile. In teoria. C’è un però: “Tutti hanno coraggio più che a sufficienza per sopportare le afflizioni altrui. (Benjamin Franklin)”. “È proprio vero accidenti…!” pensi in cuor tuo…”come posso evitare di cadere nella trappola del qualunquismo?” perché a fare bella figura con sé stessi si fa presto. Ad essere cristiani coerenti no. Il coraggio della fede non si improvvisa. “Il coraggio uno non se lo può dare. (Alessandro Manzoni)”. È un dono di Dio. Né più né meno degli altri. Va chiesto con fede. E poi? Quando hai trovato il coraggio? Bella domanda davvero. Sai che non risolverai tutti i problemi del mondo. Ripensi alle suore rapite. Per loro è stato facile? Hanno avuto solo coraggio o hanno avuto solo fede? Entrambi? Forse non è la risposta giusta o la risposta sbagliata, sai che ci saranno situazioni in cui ti verrà chiesto di agire con fede e coraggio, perché solo quello ti aiuterà. Il difficile arriva ora. A parole è tutto possibile (anche l’impossibile), nei fatti è tutto da dimostrare. L’esempio della comunità non ti serve per trovare il coraggio per la carità che farai ai tuoi fratelli, ti serve per renderti conto che lì c’è Dio, cammina con te. Coraggio!